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"Niente di meglio della poesia per resistere a paure, stress e smarrimento in questo difficile passaggio d'epoca. Il mio amico scrittore Mario Bolognese scrive haiku leggeri come piume e delicati come ali di farfalla". Così annota, tra l'altro, nella sua pagina aperta la saggista ed ambientalista Grazia Francescato, autrice dell'introduzione di questo libro. Questa pubblicazione ha radici leggere, non psicoanalitiche ma poetiche, nell'infanzia dell'autore che ha, non solo ha avuto, un fiume come compagno di giochi. Bolognese, che da decenni si interessa laicamente del sacro presente nella bambina e nel bambino, trova nell'ecologia e cosmologia dell'haiku giapponese la perennità dell'infanzia dell'essere umano e dell'anima del mondo. Ma questa infanzia, come tutte le cose belle, è una creatura delicata e nel libro i quaranta haiku raccontano di un intreccio costante, anche se splendido, tra rose e spine. Già dai primi anni di vita un'atmosfera pesante, un brutto clima, possono inquinare contemporaneamente l'anima personale e collettiva e quella del pianeta, avvelenando con piogge acide sia gli alberi che i nostri pensieri e le nostre parole. La poesia, invece, e l'haiku in particolare, ci fa essere nuovamente creature, in eco-solidarietà con ogni forma di vita. Perché una bambina e un bambino, nella risorsa della loro differenza di genere, giocando sulla riva del mare sia con la sabbia che con l'onda, non fanno ma sono poesia vivente nel cosmico canto della vita. E la poesia, pur con tutti i limiti della condizione umana, ci aiuta a ritrovare e valorizzare l'infanzia dentro e fuori di noi. Le illustrazioni di Roberto Origgi affiancano creativamente i testi poetici, dilatandone la narrazione con garbo, ironia e freschezza grafico-espressiva.